Atti dal Convegno sulla presunta sindrome di alienazione parentale (P.A.S.), in Firenze 11 febbraio 2012

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RESOCONTO SUL CONVEGNO CHE HA RIDICOLIZZATO LA PAS E IL SUO BALORDO INVENTORE - VERO E PROPRIO IDEOLOGO DELLA PEDOFILIA


Si è svolto sabato 11 us presso la sede dell’Ordine dei Medici il convegno sulla Presunta Sindrome di Alienazione Parentale (PAS), promosso dal Movimento per l'Infanzia.

Il Presidente dell'Ordine dei Medici Antonio Panti ha introdotto i lavori.

Hanno portato i saluti: Matteo Giordano a nome del dottor Salvatore Allocca, Assessore al Welfare della Regione Toscana, la Dott.ssa Sandra Vannoni - Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Toscana, il Prof Maurizio De Martino, Direttore Dipartimento Pediatria, AOU Meyer, l’Avvocatessa Elena Zazzeri, Presidente della Camera Minorile di Firenze. Il Dott Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Comunale di Firenze.

Gli interventi si sono svolti in un clima di grande interesse.

L’Avvocato Girolamo Andrea Coffari - Presidente Nazionale del Movimento per l’Infanzia ha spiegato come La P.A.S. sia uno strumento giuridico utilizzato contro i diritti delle donne e dei bambini, evidenziando, soprattutto come tale presunta psicopatologia è nata nella mente del suo ideatore, Richard Gardner, per essere utilizzata quale preventiva medicalizzazione dei bambini che dichiarano di essere stati vittime di violenza sesssuale. Attraverso la diretta lettura dei testi di Gardner e di autori italiani che lo hanno portato in Italia, l'avv. Coffari ha potuto dimostrare le gravissime contraddizioni illogiche intrinseche nella PAS, il legame indissolubile fra l'ipotesi della violenza sessuale a danno dei bambini e la diagnosi di PAS. É stato anche chiarito come l'ipotesi di una madre che manipola il proprio figlio fino a fargli odiare il padre e costringerlo a lanciare verso di lui accuse infamanti di abuso sessuale (PAS in forma garve) rappresenti un vero e proprio crimine che va accertato, non con una diagnosi formulata tenedo conto delle balorde direttive di Gardner, ma attravesto un procedimento penale, luogo nel quale sono assicurate procedure di garanzia, terzietà nel giudizio e dialettica processuale nell'acquisizione degli elementi probatori che fanno parte del DNA della società civile e democratica. Nell'ipotesi in cui un bambino quindi lamenta abusi e violenze e sia sostenuto e difeso dalla madre, l'ansia di verità e obiettività possono essere soddisfatte esclusivamente dall'ascolto competente e approfondito del minore e la valutazione, con le garanzie previste, di tutti gli elementi oggettivi utili.
Non è accettabile da nessun punto di vista preventivamente psichiatrizzare la relazione madre-bambino applicando grossolani indicatori, di imbarazzante superficialità, ideati da Gardner.
L'avv Coffari ha confrontato il secondo criterio della PAS inteso nella sua forma grave e che porta a false accuse di abusi sessuali nei confronti del padre e il criterio (criterio n. 27 descritto nel libro Gardner – Protocols For Sex- Abuse Evalutation - creative Therapeutics 1995 - pag. 261 – 328 ), che serve per distinguere le false accuse da quelle vere e che indica la diagnosi di una PAS. L'incorcio di questi due dati ha dimostrato come la teoria di Gardner sia infalsificabile e quindi ascientifica; Gardner infatti sostiene da una parte che, per distinguere le false denunce di abusi da quelle vere è necessario preventivamente verificare che non ci sia una PAS, dall'altra parte indica come criterio per verificare la PAS (nella sua forma grave) proprio l'esistenza di false accuse di violenza sessuale.
Tale grossolano corto circuito logico rende del tutto impresentabile da un punto di vista scientifico il "castello in aria" costruito da Gardner.
Di seguito l'avv. Coffari ha portato alcuni esempi pratici di PAS così come diagnosticati da psicologi o assistenti sociali, evidenziando i danni arrecati ai bambini, la violazione del diritto all'ascolto e la strumentalizzazione contro la dignità di donne e di madri alla quale tale perniciosa teoria immancabilmente porta.

Il dott Andrea Mazzeo – Psichiatra di Lecce nella sua relazione La P.A.S. - junk science - come è stata demolita dal mondo accademico e psichiatrico all’estero ha evidenziato come la supposta sindrome non sia una sindrome medica e non abbia basi scientifiche.
Ha riportato con puntualità e rigore i più autorevoli pareri di esperti, assocazioni professionali, di magistrati, procuratori e Società Scientifiche che all'estero hanno letteralmente demolito, ridicolizzato e criticato la Sindrome inventata da Gardner. La PAS non ha base nè logica nè scientifica, non ha credibilità, non ha il supporto della medicina dell’evidenza. E’ solo un modo superficiale per trattare un importante capitolo delle vicende umane: i rapporti conflittuali durante un divorzio, in maniera maldestra, antiscientifica, irrazionale, assolutamente inaccettabile nella medicina moderna.

La Dottssa Maria Serenella Pignotti - Pediatra Neonatologa, Medico-legale, AOU Meyer, nella sua relazione La P.A.S. modello e prototipo di violenza di genere: i dati scientifici e i rischi emergenti, l’inattendibilità e il pregiudizio, ha messo in luce il background culturale che sta dietro l’ideazione di tale sindrome, che affonda le sue radici nella ideologia del Dr Richard Gardner, attivista della pedofilia. Nei suoi testi, autopubblicati presso la propria casa editrice, Gardner illustra la sua teorizzazione della sessualità umana che enfatizza il contatto sessuale adulto/bambino, in quanto proficuo alla conservazione della specie, come tutte le altre parafilie. Il contatto sessuale precoce, nelle più tenere età della vita, “fa bene al bambino” in quanto lo “atttiverebbe” ad una vita sessuale precoce. Il male che gliene deriva, se gliene deriva è imputabile all’atteggiamento moralistico della nostra società che, sulla base dell’indottrinamento “giudeo-cristiano”, punisce la pedofilia in modo irrazionale. Sulla base di queste farneticazioni Gardner sviluppò la teoria della PAS, come strumento per “distinguere gli abusi sessuali veri da quelli falsi” naturalmente inefficace in primis perchè si basa su un pregiudizio contro le donne che denunciano falsamente i mariti di abuso sessuale e perchè l’abuso è considerato inesistente in quanto benefico e congeniale alla natura umana. La PAS ha sempre mantenuto, anche nei sostenitori successivi della teoria, un evidente pregiudizio di genere e può altresì, con la struttura che è stata creata (atteggiamento critico verso il padre = campagna denigratoria = lavaggio del cervello del bambino = PAS = sospensione della custodia dei figli, ed anche dei soli incontri alla madre per ordine del Giudice) imbavagliare i diritti civili di mamme e bambini perpetrando una forma di violenza psicologia (minaccia) dopo la separazione che non è altro che un sottotipo di violenza domestica. In questa relazione si è evidenziato come tutto della struttura della Pas sia contro i basilari principi dell’etica medica e del buon comportamento professionale, tra cui il trattamento coercitivo, la mancanza di consenso, la negazione del segreto professionale, la distruzione del rapporto madre/bambino con la conseguenza che tutto ciò che costituisce diagnostica e terapia della PAS è di per sè una “malpractise”. La dottoressa raccomandava al mondo giuridico presente in sala, che ogni Giudice che si trova ad affrontare un caso di custodia di bambini nel quale la madre sia stata “accusata di PAS” consideri tale diagnosi una sorta di “campanello d’allarme” per violenza intrafamiliare.

É seguita la tavola rotonda moderata dalla Dott.ssa Mariella Immacolato, Medico-legale, nella quale si sono succeduti il Dott Stefano Calamandrei - Psichiatra ASF, Psicoterapeuta, Psicoanalista SPI, la Dott.ssa Francesca Ceroni - Magistrato destinato all'Ufficio del Massimario presso la Corte di Cassazione, la Dott.ssa Giovanna Lo Sapio - Docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, la Dott.ssa Stefania Losi - Pediatra, Gruppo Gaia, AOU Meyer, la dottssa Ersilia Menesini -Professore Ordinario Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, il Dottor Salvatore Palazzo - Presidente Sez. Famiglia Tribunale di Firenze, la Dott.ssa Monica Pierattelli - Pediatra di famiglia, FIMP, la Dottssa Elena Urso, Ricercatrice Dipartimento di Diritto Comparato e Penale. Le conclusioni sono state condotte dal Prof. Maurizio Mori, Presidente Consulta di Bioetica, Professore Ordinario di Filosofia Morale, e dal Dottor Pierluigi Tucci, Pediatra di famiglia, consigliere dell'Ordine dei Medici di Firenze.

Su proposta della Dottssa Pignotti verranno chiesti chiarimenti alla Società Italiana di Neuropsichiatria infantile riguardo al riferimento nella Linee Guida al maltrattamento ed all’abuso all’infanzia, redatte nel 2007, al dottor Gardner, le cui teorizzazioni sulla accettabilità della pedofilia sono del tutto intollerabili in un testo il cui fine è la protezione dell’infanzia da ogni forma di abuso e maltrattamento, come la Convenzione dei diritti del bambino richiede.

Si procederà infine a lavorare presso l’Ordine dei Medici e la Federazione italiana degli Ordini dei medici, per la definizione di un documento nel quale si specifica che, allo stato attuale delle conoscenze, la cosiddetta PAS:

non è una sindrome medica,

non ha alcun riconoscimento dalla comunità scientifica,

a quasi 30 anni dalla sua “creazione” nessuno, neanche il suo ideatore, è stato capace di portare prove scientifiche, dati, statistiche a sostengno di tale tesi.

Quindi, per i principi della medicina basata sulla evidenza, essa non è accettabile. I medici sono invitati ad un comportamento professionale che rispetti la scientificità dell’atto medico base indispensabile della “buona medicina” e pertanto, si sconsiglia l’uso del termine “PAS” nei Tribunali.

Avv. Girolamo Andrea Coffari

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