Telegramma alla A.M.T. Genova - diffida all'autore di Biagioquotidiano
Posted On martedì 28 febbraio 2012 at alle 22:41 by LunadicartaAnche questo è tra le responsabilità gravissime dell'avv. Girolamo Andrea Coffari:
Aver riattivato una azione di stalking che dura ed è in corso da ben 4 anni.
Coffari: V E R G O G N A !!!!!!!
Di Loredana Morandi (del 28/02/2012 @ 11:05:49, in Indagini, linkato 3 volte)
Il criminale web, responsabile inoltre di numerosi illeciti di competenza della Guardia di Finanza e capo di una crew del p2p famosa per le recensioni ai film della pornografia virtuale, i cui membri sono già stati indagati a vario titolo, conduce una "seconda" vita apparentemente innocua come autista dipendente della Azienda Mobilità e Trasporti (A.T.M.) di Genova.
Questo è il solo indirizzo a me conosciuto.
Tutti gli autori del blog Biagioquotidiano sono letteralmente "stradenunciati" e con loro i mandanti.
Infatti non sono denunciati soltanto da me, ma anche da gran parte delle persone che sono state oggetto delle loro azioni dolose. Tutti gli Artisti molestati e l'Associazione si costituiranno parte civile al processo, che vedrà coinvolti questi signori in ruolo di imputati.
Ogni illazione contenuta dal blog Biagioquotidiano sulla mia persona è falsa.
Loredana Morandi
Telegramma ad Italia dei Diritti in merito al caso Licia Palmentieri
Posted On at alle 22:32 by LunadicartaDi Loredana Morandi (del 28/02/2012 @ 10:48:32, in Indagini, linkato 24 volte)
Italia dei Diritti, via Virginia Agnelli 89 - 00151 Roma,
in ragione della sedicente appartenenza della donna a tal movimento.
Il Movimento per l'Infanzia e le "Folies à Trois" - la lettera d'Incarico originale
Posted On giovedì 23 febbraio 2012 at alle 21:42 by Lunadicartaparte seconda: - la Lettera d'Incarico
Come visibile, la mia richiesta di saldo immediato si fonda su quello che è da ritenersi addirittura una clausola vessatoria: il rimborso delle sole spese, pur nella perfetta consapevolezza dell'avvocato Coffari che la quasi totalità delle iniziative associative del Movimento per l'Infanzia si tiene in città differenti dalla mia residenza.
Altresì, l'abitudine di Coffari a farsi accompagnare in conferenza da donne giovanissime (visto a Roma il 6 giugno 2011 da numerosi testimoni insieme ad una fanciulla dall'aspetto di teenagers trasportata in auto da Firenze, che non era la figlia), contestuale alla vessazione economica della sottoscritta tale da impedire di fatto alla stessa di partecipare a TUTTI i convegni da ella stessa promossi presso la Stampa nazionale per il Movimento per l'Infanzia, oltre a costituire un discutibile comportamento personale dell'avvocato, certo costituisce il presupposto per la formazione e la presentazione in pubblico di un "falso ufficio stampa" proprio sul lavoro della Morandi.
La scrivente signora Loredana Morandi, infatti, ha sostenuto TUTTE le spese telefoniche, elettriche e per l'adsl di TUTTI i convegni organizzati dal Movimento per l'Infanzia nelle città di: Roma, Firenze, Cagliari, Napoli, Brindisi, ad oggi con il convegno di sabato 11 febbraio corrente anno presso l'Ordine dei Medici di Firenze.
Senza MAI parteciparvi.
A titolo di esempio e con il preciso fine di veder cessare seduta stante lo sfruttamento e la diffamazione del mio buon nome, per fini propri ed di abuso e sfruttamento pubblicistico, pubblico l'intero archivio email prodotto con vincolo di incarico dalla sottoscritta in occasione del convegno romano sulla PAS del 6 giugno 2011, specificando che: ogni singola email può corrispondere a più di 50 contatti con giornalisti e, contestualmente, anche a più di 100 telefonate diverse, oppure ad un solo contatto con un singolo giornalista e anche 10 telefonate.
Come visibile si tratta di un impegno lavorativo e professionale, del consueto e noto altissimo livello, profuso nell'arco di più giornate lavorative, e ricomprende anche una rettifica per l'inserimento del nome di Andrea Coffari in un articolo già pubblicato.
I nomi e le email dei giornalisti contattati sono censurati per tutelarne la privacy.
Record: prima di Coffari soltanto l'autrice di Duna aveva meritato la pubblicazione del mio archivio.
Ciò si rende necessario per arginare la diffamazione firmata (Licia Palmentieri), l'azione di mobbing (firmata a più mani) e lo stalking (firmato a più mani) con sostituzione di persona (art. 494 c.p.), attualmente in corso ai miei danni, azioni da ritenersi solo dolose che si avvalgono di un servizio "diffamazione Morandi" pubblicato in rete e già denunciato più volte.
Invito l'associazione Movimento per l'Infanzia ad ottemperare immediatamente al saldo delle mie spettanze.
In merito invito a considerare quale sia il vergognoso squilibrio che autorizza l'avv. Coffari all'atto di tiranneggiare me con la sua millantata povertà, quando egli stesso afferma in televisione di aver trattato circa 20 fascicoli del caso "Forteto" ancor quando, come è a tutti noto, che sia lo Stato Italiano a provvedere al pagamento delle spettanze dell'avvocato là dove egli operi in regime di Gratuito Patrocinio.
Per scaricare l'originale pdf della lettera d'incarico cliccare qui.
Loredana Morandi
Riferimenti link alla diffamazione e allo stalking in corso:
lo stalking su Facebook
http://www.facebook.com/pages/Facciamo-chiudere-il-blog-Giustizia-Quotidiana-di-Loredana-Morandi/354916241197857
la diffamazione
http://noviolenzasulledonne.blogspot.com/2012/02/la-gogna-mediatica-ma-non-era-illegale.html
http://noviolenzasulledonne.blogspot.com/2012/02/la-sagra-della-menzogna-e-le-doverose.html
anche dal falso antiviolenza donne
http://www.facebook.com/Noallaviolenzasulledonnevero2
dagli scritti degli osservatori esterni
http://www.movimentoperlinfanzia.com/la-guerra-di-licia-palmentieri-contro-laddetta-stampa-del-convegno-contro-la-pas/
Il Movimento per l'Infanzia e le "Folies à Trois" - parte prima
Posted On at alle 21:39 by LunadicartaParte prima: "il rapporto tra Pia Fantoni, Andrea Mazzeo e le altre"
In questa sede racconterò il modo in cui, attraverso il socialnetwork facebook, si sono create alcune fortune e la vera storia del cyberbullismo in seno al Movimento per l'Infanzia dell'avvocato Andrea Coffari.
In Italia l'associazionismo pseudo assistenzialista della tutela dei minori è affetto da un violento rampantismo, nasce e muore a seguito degli interessi più diversi, che vanno dal timore di finire indagati per la morte di un minore alla pura e semplice ricerca di nuovi clienti. Ed io, che lo so, ritengo sia uno degli associazionismi più sporchi in Italia. Così quando Andrea Coffari mi propose di collaborare con lui ribadii immediatamente sul tavolo della trattativa due condizioni "sine qua non".
La prima: Non avere mai il ruolo di tramite tra Lui e le sue clienti, lavorando in perfetta autonomia.
La seconda: un minimo garantito, il rimborso delle spese.
Tante le garanzie in un profluvio logorroico di parole, arrivò in fine la lettera di incarico. La lettera è pubblicata da me in questa medesima sezione denominata "Indagini", ovvero l'analisi in merito ai fatti dolosi di cui sono o sono stata oggetto e/o spettatore.
Nessuna delle due condizioni sine qua non è stata rispettata in questi mesi da Coffari e dal suo circo. La prima, perché per il salvataggio in extremis di una sua cliente era stata fondata una ennesima associazione di comodo, e pur di farla sembrar vera era già stata ricompresa nel direttivo del Movimento per l'Infanzia.
La seconda è di fatto non rispettata, in quanto io attendo dal mese di luglio 2011 il pagamento delle mie spettanze, pur avendo sostenuto le spese vive telefoniche di numerosi convegni tenuti dal Movimento o dai suoi membri, fino a quello di sabato 11 febbraio a Firenze.
Gli esterni del "menage à trois"
I due personaggio di cui parlerò a breve si conoscono da lungo tempo, la donna tra i due è senza ombra di dubbio uno degli attori dello stalking ai miei danni attualmente in corso. L'altro, visto con il senno di poi, è certamente molto meno meritevole della stima a lui attribuita fino a ieri.
Ai primordi di queste nuove conoscenze c'è una serie di miei articoli, che hanno finalmente illuminato la figura di Sergio Murolo posto fuori dall'omertà di tanti proprio dall'ordinanza della Suprema Corte di Cassazione, che lo ha condotto in carcere.
Murolo, infatti, era un "carissimo amico facebook" della Marta Crotti, la vittima del pedofilo Falduto. Presumibilmente, ma con beneficio d'inventario, la madre coraggio accettava tale amicale presenza grazie alla omertà avvolgente della sua amica Pia Fantoni. Ribadisco il beneficio d'inventario, per l'evidente spregiudicatezza in tutti codesti personaggi, anche se voglio sperare che se la Crotti avesse mai ascoltato una storia di "False Accuse" in tema abusi sui minori certo un qualche campanello di allarme le sarebbe scattato.
La mia conoscenza con la Fantoni risale esattamente alla trasmissione della Perego con ospite Marta Crotti, a me affidata dalla assenza dei suoi ospiti (l'associazione Valore Donna, la cliente di Coffari), la quale per entusiasmo mi volle assolutamente presentare la sua amica al telefono. Un rapporto "amicale" per me della durata facebook di 24 ore circa, perché la Fantoni volle telefonarmi ancora e mi spiegò di aver intrattenuto rapporti telematici e telefonici con il Murolo per mesi, nonché di essere stata al corrente del suo status di detenuto ai domiciliari e delle due condanne già riportate, cui era applicata dal giudice la severità della sospensiva della pena.
E' dello stesso periodo la sentenza del Massimario, che riporta in carcere i detenuti che usano facebook, e sarebbe bastato il consiglio di uno dei tanti avvocatucci telematici a farla desistere. Ma in questi ambienti è purtroppo risibile, con tutto il rispetto, finanche l'invito ai convegni all'ex comandante del Ros Carabinieri, in quanto vi si associano persone circuite ed altre dichiaratamente male intenzionate per il fine dell'esperienza. Il Murolo poi, stalkizzava me e la mia famiglia, e contestualmente circuiva due madri di bambini abusati da un altro pedofilo, non solo la Crotti, ed arrivava alla prepotenza di denunciare i Carabinieri di Ospitaletto di Bergamo, cosa per la quale l'ho denunciato io.
Il vero coraggio in chi soffra un qualsivoglia danno ricompreso con il penale è affrontare la vita e gli alti costi della causa, così molto dell'attivismo originario della Crotti è scomparso, lasciando i suoi lettori soli con gli account facebook divenuti vuoti contenitori.
Contenitori che sono stati riempiti nel tempo, a seguito di una vera progettazione marketing, da Andrea Mazzeo e Pia Fantoni. Due persone, che in forza del socialnetwork facebook, si conoscono da mesi e mesi e che insieme animano le pagine vuote di Marta Crotti. Tutto legale certo, se non si considera affatto l'abuso della credulità popolare, in cui le persone pensano di rivolgersi ad una madre di famiglia, creduta vera, mentre a rispondere ci sono uno psichiatra e una pseudo scrittrice.
Accade qui, dove smisi di scrivere non appena realizzata la gestione dei contenuti mesi fa:
http://www.facebook.com/pages/Marta-Crotti-Fan-Club-Ufficiale-Contro-Pedofilia-E-Pas/139481012769899
E' lei, Pia Fantoni, il tres de union tra la Palmentieri e le politiche autoassolutorie della Lacalamita, che per timore di finire a processo per la sottrazione del "Gruppo a favore delle cellule staminali per malattie gravi", assoldava il pedofilo Sergio Murolo per commettere stalking e minacce ai miei danni e a quelli dei miei figli e della mia famiglia tutta, affidandone la gestione all'amica milanese Maria strada e ad altre, che non ebbero timore di agire ai miei danni anche un illecito pubblicitario con i nomi e i loghi della Editrice Aliberti, la spregiudicata editrice dei falsi diari di Ciancimino jr e del libro per una notte al viagra dell'ex premier (ovvero il peggior investimento di quel PD che ha partorito Tedesco).
Pia Fantoni e Aurelia Passaseo
Dell'entità di questi rapporti io sono certa, in quanto è sempre lei, la Pia Fantoni, a mettere in rete una antica sentenza della signora Aurelia Passaseo. La sentenza a me perviene, come visibile, proprio da Andrea Mazzeo in data 24 maggio 2011, alle ore 20:44. Affinché l'interessata, oggetto nei mesi scorsi di una pesante azione diffamatoria, possa riconoscersi, dirò che si tratta del rigetto in appello, proposto verso la sentenza del luglio 1979, del Tribunale di Genova il 4 giugno 1980. Un dato che non potrei conoscere se non fossi pervenuta in possesso della sentenza stessa.
La tecnica demotivazionale (dolosa)
Inoltre, solo la frequentazione telematica e fors'anche telefonica assidua della Fantoni con lo psichiatra Mazzeo, può aver suggerito alla donna la tecnica del "demotivazionale" per contrastare l'avversario, descritta anche in "Pragmatica della Comunicazione Umana", di P. Watzlawick, J. H. Beavin e Don D. Jackson. La copertina di questo testo, che io ho letto con interesse molti anni fa, appare sempre nelle slide delle conferenze del Mazzeo sulla P.A.S. (sindrome di alienazione genitoriale), tanto che sono certa egli gradirà la citazione bibliografica. Ed è ovviamente lei, unica a conoscere l'oggetto del procedimento giudiziario romano, ad aver studiato gli scritti di Maria Strada.
Ed è sempre lei, la Fantoni, a ri-produrre il "ricalco" esatto e la reiterazione del reato.
Per consentire al lettore una migliore comprensione delle "Folies à trois" di gardneriana memoria, tra il padre alienante cioè lo psicologo Mazzeo e le sue figlie alienate, formulo la domanda "stupida". Voi consigliereste mai una vostra amica di visitare un sito appena denunciato da Don Di Noto? Io assolutamente no. Ma là dove vi fosse bisogno segnalerei lo stesso sito web alla Polizia del paese di appartenenza, interpellando dove possibile il titolare dei server che lo ospitano, dopo una semplice ricerca whois. Le figliole adulte e alienate dalla campagna denigratoria ricorrono addirittura alla pubblicazione del sito denunciato, nel vano tentativo di accusare me ...
Come si legge in chiaro da questo screenshot le signore, figlie ideologiche di Mazzeo e sorelle di non si capisce bene quale attivismo, fanno proprio il servizio diffamazione Morandi offerto dalla criminalità organizzata del file sharing e lo ripubblicano.
L'illogicità della azione delle donne di Mazzeo è data dal tentativo iracondo di spacciare uno per "venditore" di pornografia, mentre è manifesto che esse ritengano attendibile un altro, cogliendolo nell'esercizio della attività pornografica professionale web e pubblicizzandolo ai danni della madre di famiglia signora Morandi (la campagna denigratoria della Pas di Gardner).
Le Folies à trois, cioé quel rapporto incestuoso e ossessivo che si crea tra lo psichiatra permissivo e il suo figlio/partners/cliente, è da considerare un fenomeno gravissimo. In primo luogo perché è tale da orientare il Bambino/partner/cliente anche verso il male assoluto, di volta in volta costituito da un rapporto incestuoso, dallo sfruttamento ad uso ricattatorio verso il genitore alienato (lo stalking alla Morandi ad esempio o per impedire gli incontri con l'altro genitore) o per rubare in strada le borse alle signore (i rimborsi spese alla Morandi).
Oggi l'avvocato Coffari è stato ospite in tv e certo ha il denaro per pagare le spettanze della Morandi.
Loredana Morandi
Stefania Noce: un tentativo di cannibalizzarne l'immagine
Posted On martedì 21 febbraio 2012 at alle 07:05 by LunadicartaFacebook un nuovo falso dell'Antiviolenza Donne
Biagioquotidiano: una lezione di Iconologia Criminis per Licia Palmentieri
- omaggio a Stefania Noce ...
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti, dice il proverbio, mentre le persone che hanno un'intelligenza e una più vasta cultura si dilettano delle cose semplici. Io faccio il punto del corso di una ennesima azione combinata di mobbing e stalking, con privazione immediata dell'attività lavorativa e cancellazione a Divinis del compenso pattuito in forma scritta, per i rimborsi spese dell'ufficio stampa per il Movimento per l'Infanzia.
La pagina falsa è questa:
http://www.facebook.com/Noallaviolenzasulledonnevero2
La donna, avvalendosi della collaborazione di amiche ed altre esagitate cyberstalker, alle 3 di notte di domenica 19 febbraio scorso, ha dato corso ad una ennesima azione minacciosa e persecutoria ai miei danni, con la realizzazione di una pagina facebook contenente il preciso invito a delinquere nei miei confronti, intitolata:
"Facciamo chiudere il blog Giustizia Quotidiana di Loredana Morandi" a questo link:
http://www.facebook.com/pages/Facciamo-chiudere-il-blog-Giustizia-Quotidiana-di-Loredana-Morandi/354916241197857
di cui vi mostro l'anteprima di stampa:
clicca per allargare l'immagine
I contenuti sono raccogliticci, copiati e incollati a mente greve dal blog di Duna, come ella fa di solito sulla sua pagina antiviolenza finta, ma senza link per timore di essere denunciata. I link in seguito li ha pubblicati tutti nei commenti della mia pagina, aiutata in ciò da numerose e riconoscibili partners, di persona e sotto falso nome, ivi compresi quelli prodotti dagli indagati del 24 febbraio prossimo, ma questa è un altra storia.
In merito mi dichiaro sorpresa. Evidentemente non c'è mai fine al cattivo gusto e a quella malevolenza tipica di chi ignora. Contestualmente salta agli occhi che manchi l'intelletto nell'agire. Io mi getterei nel fiume nuotando contro la corrente per salvare una mia amica, ma non mi suiciderei mai per farle piacere. Questi deliranti individui invece sì, lo fanno, soggiogati da poteri ritenuti sovrumani, immediatamente associabili alle solite raccomandazioni dalle escort baresi, dal figliol prodigo dei pizzini e dalla apologia della pedofilia del film Anima Nera, associabili per chiunque, figurarsi per me che ovviamente il mio caso lo conosco bene e a fondo. Il delirio è, che pur di non lasciarmi neppure il beneficio di inventario, li pubblicano. Di seguito la piece di insulti..
Ora, senza timore di peccare d'orgoglio, si tratta della peggior accozzaglia di insulti e minacce mai vista prima, un pozzo di insipienza sul quale affiora la melma del "potere alieno". Una scenografia talmente brutta e resa volgare dagli insulti triti, dalla quale si erge come una star del cinema la personificazione recitata di una sorta di Giordano Bruno divenuto predicatore antifemminista, una trolling performance che denota un minimo di ricerca e di interpretazione.
Al menù da "Duna" promosso dalla esagitata e dalle amiche manca però la portata "Figli" ed io, che ho denunciato già tre volte lo stesso identico utilizzo, non credo al genio di un istinto di sopravvivenza in queste donne. Piuttosto deve trattarsi di un tabù comunitario, perché l'azione peggiore è certamente in capo ai maschi dominanti del branco (l'avvocato e il circo degli psicologi, psichiatri, terapeuti e altri ctu/ctp).
Il dolce in ultimo, a cui provvede la falsa operatrice dell'antiviolenza donne in prima persona:
La falsa operatrice dell'antiviolenza donne
Testuale: "Oh, sto blog m'ha fatta piegare in due dalle risate..." esordisce la Palmentieri, femmista dell'altro ieri oggi falsa operatrice dell'antiviolenza donne, che soltanto ier l'altro affermava di occuparsi della denuncia di Ninni Noce, il babbo affranto dalla scomparsa della figliola Stefania Noce uccisa brutalmente insieme al nonno, che tentò di difenderla. Povera Stefania, perché se dall'aldilà osserva il modo e da chi viene circuito suo padre, certo si dispera.
E' giusto dire che Licia Palmentieri non avrebbe mai salvato Stefania, per la cecità totale nel vedere il fenomeno reato riconoscendovi il prologo di un omicidio annunciato. Questo è quel che la rende una falsa operatrice dell'antiviolenza: ovvero il non aver visto ciò che comunemente viene definito come "la minaccia".
La minaccia di Biagio
Tutti lo sanno, ma per chi non lo sapesse, Biagioquotidiano ha iniziato le sue pubblicazioni di morte nel lontano luglio del 2008 con lo scandalo UniNa (pubblicato in prima pagina sui quotidiani di Napoli), ha sei amministratori di cui cinque sono membri di una crew di post produzione audio video illegale del file sharing e l'ultima è Duna. Tra questi sei sono identificate solo 4 persone. Alcuni abitudinari frequentatori provengono dal forum della crew, famosissimo negli ambienti del p2p per le recensioni a materiale pornografico virtuale. L'amministratore è già stato indagato dalla Guardia di Finanza, che nel 2004 sequestrò la comunità p2p ItaliaZip.
I blog Biagio e Duna sono stati entrambi commissionati dallo staff Azzurra.org ai redattori per la copertura dello scandalo Unina, il server di proprietà dello Stato presso l'Università Federico II di Napoli, allora nelle mani della criminalità del web sul quale coabitavano contemporaneamente i chan del p2p per la lavorazione dei file audiovideo da reimmettere nei circuiti eDonkey e Torrent e alcune chat hard a carattere commerciale. Il reclutatore è l'avvocato di parte di Pirate Bay, che affiancò alla crew del p2p la community del porno commerciale SessoChannel, opera di un softwerista e probabile cliente di Selargius (Cagliari - tutto documentato).
Ma soprattutto Biagio e Duna sono opera intellettuale del più antico blog del circuito Falsi Abusi: "ilgiustiziere-lafabbricadeimostri" e del suo autore "il giustiziere", al secolo Stefano Zanetti ex consulente di parte di Pino La Monica, quest'ultimo è condannato in primo grado per abusi ai danni di alcune bambine. Il giustiziere è il padre ideologico di Biagio e Duna, e come un padre di tanto in tanto visita la sua creatura senza sfuggire alla mia sorveglianza.
La minaccia di Biagio è realmente una pistola carica che spara sempre, fin pagata agli autori con raccomandazioni ed altro, e si esorcizza soltanto con il rivelarne le trame. Infatti, pour parler licenza poetica e diritto di satira, se io venissi uccisa oggi o tra tre mesi, possiamo collocare la consegna del mandato il 26 gennaio 2012 nel corso dell'incontro privato tra Francesco Miraglia (perquisito, sequestrato, indagato già 415 bis nell'omicidio di Teresa Buonocore e legale di parte del pedofilo Perillo, già legale di Pino La Monica) e Andrea Coffari, presidente del Movimento per l'Infanzia, nell'oscurità data dai riflettori dei salottini Rai.
In ogni caso no, non è un caso che io subisca un "licenziamento senza giusta causa" dal Movimento per l'Infanzia e contestualmente una azione di stalking dal nuovo circo delle amiche della Lacalamita, a tre giorni dal processo romano contro il pedofilo Murolo e la Lacalamita stessa. Anche se tutto avviene con l'aggravante simulata dei "futili motivi", la pantomima del litigio simulato dalla Palmentieri con la sottoscritta, causato dall'inqualificabile "ban" di invisibilità contro il mio ruolo di amministratore della pagina e del gruppo facebook del Movimento per l'Infanzia, una azione che ricade sotto la giurisprudenza dell'articolo 57 del codice penale (leggi sulla stampa) e che guarda un po' mi fa perdere anche il lavoro proprio come in una azione di mobbing. Domanda ironica: voleva essere forse un omicidio?
Perché la Palmentieri non avrebbe salvato Stefania Noce
Ella è completamente cieca al fatto reato e quel che è peggio lo è in un inattaccabile delirio di onnipotenza. Per la brevissima disamina in merito al che cosa Licia Palmentieri NON abbia visto sul sito Biagioquotidiano, prenderò come campione lo scritto contenente la rivendicazione ideologica dell'ultima azione di hacking subita da questo sito web. Il deface operato onde mettermi a tacere nel corso del comunicato stampa per il convegno tenutosi ad Oria (prov. Brindisi) organizzato dal Movimento per l'Infanzia, l'Oratorio Sing e dalla Fondazione Bartolo Longo, che mi ha costretta a ricorrere al webmaster per la riparazione.
Lo scritto presente su Biagio si chiama "Template", come la scritta apparsa qui durante l'offline dell'hacking, e ve lo presenterò in sezioni. Le "costanti" della pagina saranno da me evidenziate in rosso, mentre gli elementi esterni in verde.
Le minacce di morte alla Morandi e la visita del Giustiziere
e Coffari lo sa (è presente ma non coinvolta ai fatti di stalking la sig.ra Lerici)
La lunga "durata", cioè l'età di Biagioquotidiano
i partners e la community del p2p
La mia firma, le visite al sito e gli insulti + altri danneggiamenti
Riassumendo i contenuti si può dire che lo staff di Biagioquotidiano, pur non conoscendo nulla di me, ha già pubblicato ed è stato denunciato per averlo fatto: il mio nome, deturpato e non, centinaia di volte; il mio indirizzo di casa; il mio telefono; l'indirizzo di casa e il telefono di mia suocera; le foto dei miei figli; i loro profili facebook; disturbandoli in privato; e al telefono sul lavoro; insultandoli ed insultando me, la loro madre.
Ad oggi il blog Biagioquotidiano ha già sposato le seguenti cause: a) lo scandalo UniNa; b) la sottrazione del sito facebook "Gruppo a favore delle cellule staminali per malattie gravi"; c) la tentata truffa ai miei danni ad opera di taluni napoletani; d) una azione di spam alle Procure italiane; e) ogni azione di hacking, bavaglio extragiudiziario, campagna di stalking giudiziario, azione di mobbing reale e mobbing account facebook, diffamazione, molestia o minaccia ai miei danni, ai miei figli, alla mia famiglia, agli artisti anche quando magistrati, rivendicandola contestualmente.
La Palmentieri e il suo mandato
L'insulto per l'insulto è cosa che nasce dall'infima levatura sociale della donna e dalle sue mire rampanti e disoneste sui temi dell'antiviolenza donne, ma alcune frasi non sono da attribuirsi solo ad una contaminazione dei testi di Biagioquotidiano letti e studiati, evidentemente, da qualcun altro per mesi e mesi. Ovvero dal personaggio a tutti noto per i suoi rapporti telefonici con Murolo, che in questo momento gestisce alcuni degli account fake attualmente in azione sul profilo facebook del blog Giustizia Quotidiana.
Le mie denunce sono efficaci, infatti la signora Lacalamita non risulterebbe indagata presso il casellario giudiziale di Roma se così non fosse. Le parole della signora Licia Palmentieri, a tre giorni dal processo Lacalamita, denotano invece un pensiero ad alto contenuto compromissorio, manifesto anche nella burletta alle lungaggini del sistema giustizia italiano. Non sussiste alcun dubbio che tale sicurezza le provenga dall'evidente protezione goduta seduta stante presso l'avvocato Andrea Coffari, che non esitava affatto nel "silenziare" me, "licenziandomi" contestualmente, e facendo propria l'azione dolosa di mobbing, che precede i segni dell'attuale persecuzione e diffamazione reiterata.
Il Movimento per l'Infanzia è una associazione traballante, i soci di Cagliari autori di splendidi convegni se ne sono andati presentando la fattura per le prestazioni all'avvocato presidente. Ma ciò che è peggio è che nasce e si fonda sul "non rimosso" di un Figlio Abusato adulto, che cammina oggi per l'impegno della bella mente di un Padre Alienante sui temi della PAS di Gardner.
Causa ed effetto. Anche una mente eccellente ha bisogno di riposo, specie se messa sotto pressione o provocata. Una giustificazione validissima e comprensibile, ma che nell'agire provoca sicuri effetti sulle menti inferiori e meno evolute, ponendo in essere l'accezione tipica del pensiero gardneriano sull'alienazione genitoriale definita da Mazzeo stesso le "Folies à Trois", ovvero il rapporto morboso, omertoso e delirante che si crea tra il genitore alienante e il suo consulente tecnico psichiatrico, quando evidentemente permissivo, ovviamente in danno al terzo soggetto non rappresentato: il Bambino.
Così il divertissment Giannetto Furlan del prof. Andrea Mazzeo, psichiatra della Asl di Lecce, nato come rilassante caricatura ai danni del signor Gianni Furlanetto titolare della Geobox.IT Srl, diviene nella signora Licia Palmentieri la visibile alienazione dei freni inibitori verso la consapevolezza stessa del fenomeno reato, nella sua interazione con il fatto doloso manifesto della pubblicazione Biagioquotidiano e nelle azioni dolose ai miei danni attualmente in corso.
http://www.facebook.com/profile.php?id=100002159580703
La sola pratica sana di una analisi scientifica rigorosa sul singolo specifico fenomeno è la non contaminazione. Poi c'è lo stile, che ha caratteristica personale, nel non abbassarsi mai a livelli sociali da "bassi" napoletani (il basso è una abitazione piano strada - ogni riferimento alla statura di persone qui citate è casuale).
Esprimo così il mio dubbio in merito ai titoli detenuti dalla sedicente femminista e sedicente operatrice dell'antiviolenza donne Licia Palmentieri per impartire a me, Loredana Morandi, cure, farmaci o affini con gli insulti, per acclamazione popolare e/o con l'istigazione a delinquere data alla massa con i prerequisiti della sostituzione di persona per l'uso e l'abuso della mia foto personale, quando non vi è nessuna chiarezza alla luce delle azioni compiute nel corso di mesi, settimane, giorni o a seguito di repentina decisione o colpo di mano nel suo avvocato e nel suo psichiatra di fiducia.
Resta lo psicologo Alessandro Costantini, informato sui fatti, la cui figura silente voglio illuminare affinché perori la causa giusta del pagamento immediato delle mie spettanze presso l'avvocato Girolamo Andrea Coffari, seduta stante.
Loredana Morandi
Copyright: Autorizzo la copia e la riproduzione di questo articolo, per intero o in parte, con la citazione della autrice e il link al mio sito e la cortese comunicazione in merito a dove avverà la sua pubblicazione.
Atti dal Convegno sulla presunta sindrome di alienazione parentale (P.A.S.), in Firenze 11 febbraio 2012
Posted On lunedì 13 febbraio 2012 at alle 01:24 by LunadicartaSi è svolto sabato 11 us presso la sede dell’Ordine dei Medici il convegno sulla Presunta Sindrome di Alienazione Parentale (PAS), promosso dal Movimento per l'Infanzia.
Il Presidente dell'Ordine dei Medici Antonio Panti ha introdotto i lavori.
Hanno portato i saluti: Matteo Giordano a nome del dottor Salvatore Allocca, Assessore al Welfare della Regione Toscana, la Dott.ssa Sandra Vannoni - Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Toscana, il Prof Maurizio De Martino, Direttore Dipartimento Pediatria, AOU Meyer, l’Avvocatessa Elena Zazzeri, Presidente della Camera Minorile di Firenze. Il Dott Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Comunale di Firenze.
Gli interventi si sono svolti in un clima di grande interesse.
L’Avvocato Girolamo Andrea Coffari - Presidente Nazionale del Movimento per l’Infanzia ha spiegato come La P.A.S. sia uno strumento giuridico utilizzato contro i diritti delle donne e dei bambini, evidenziando, soprattutto come tale presunta psicopatologia è nata nella mente del suo ideatore, Richard Gardner, per essere utilizzata quale preventiva medicalizzazione dei bambini che dichiarano di essere stati vittime di violenza sesssuale. Attraverso la diretta lettura dei testi di Gardner e di autori italiani che lo hanno portato in Italia, l'avv. Coffari ha potuto dimostrare le gravissime contraddizioni illogiche intrinseche nella PAS, il legame indissolubile fra l'ipotesi della violenza sessuale a danno dei bambini e la diagnosi di PAS. É stato anche chiarito come l'ipotesi di una madre che manipola il proprio figlio fino a fargli odiare il padre e costringerlo a lanciare verso di lui accuse infamanti di abuso sessuale (PAS in forma garve) rappresenti un vero e proprio crimine che va accertato, non con una diagnosi formulata tenedo conto delle balorde direttive di Gardner, ma attravesto un procedimento penale, luogo nel quale sono assicurate procedure di garanzia, terzietà nel giudizio e dialettica processuale nell'acquisizione degli elementi probatori che fanno parte del DNA della società civile e democratica. Nell'ipotesi in cui un bambino quindi lamenta abusi e violenze e sia sostenuto e difeso dalla madre, l'ansia di verità e obiettività possono essere soddisfatte esclusivamente dall'ascolto competente e approfondito del minore e la valutazione, con le garanzie previste, di tutti gli elementi oggettivi utili.
Non è accettabile da nessun punto di vista preventivamente psichiatrizzare la relazione madre-bambino applicando grossolani indicatori, di imbarazzante superficialità, ideati da Gardner.
L'avv Coffari ha confrontato il secondo criterio della PAS inteso nella sua forma grave e che porta a false accuse di abusi sessuali nei confronti del padre e il criterio (criterio n. 27 descritto nel libro Gardner – Protocols For Sex- Abuse Evalutation - creative Therapeutics 1995 - pag. 261 – 328 ), che serve per distinguere le false accuse da quelle vere e che indica la diagnosi di una PAS. L'incorcio di questi due dati ha dimostrato come la teoria di Gardner sia infalsificabile e quindi ascientifica; Gardner infatti sostiene da una parte che, per distinguere le false denunce di abusi da quelle vere è necessario preventivamente verificare che non ci sia una PAS, dall'altra parte indica come criterio per verificare la PAS (nella sua forma grave) proprio l'esistenza di false accuse di violenza sessuale.
Tale grossolano corto circuito logico rende del tutto impresentabile da un punto di vista scientifico il "castello in aria" costruito da Gardner.
Di seguito l'avv. Coffari ha portato alcuni esempi pratici di PAS così come diagnosticati da psicologi o assistenti sociali, evidenziando i danni arrecati ai bambini, la violazione del diritto all'ascolto e la strumentalizzazione contro la dignità di donne e di madri alla quale tale perniciosa teoria immancabilmente porta.
Il dott Andrea Mazzeo – Psichiatra di Lecce nella sua relazione La P.A.S. - junk science - come è stata demolita dal mondo accademico e psichiatrico all’estero ha evidenziato come la supposta sindrome non sia una sindrome medica e non abbia basi scientifiche.
Ha riportato con puntualità e rigore i più autorevoli pareri di esperti, assocazioni professionali, di magistrati, procuratori e Società Scientifiche che all'estero hanno letteralmente demolito, ridicolizzato e criticato la Sindrome inventata da Gardner. La PAS non ha base nè logica nè scientifica, non ha credibilità, non ha il supporto della medicina dell’evidenza. E’ solo un modo superficiale per trattare un importante capitolo delle vicende umane: i rapporti conflittuali durante un divorzio, in maniera maldestra, antiscientifica, irrazionale, assolutamente inaccettabile nella medicina moderna.
La Dottssa Maria Serenella Pignotti - Pediatra Neonatologa, Medico-legale, AOU Meyer, nella sua relazione La P.A.S. modello e prototipo di violenza di genere: i dati scientifici e i rischi emergenti, l’inattendibilità e il pregiudizio, ha messo in luce il background culturale che sta dietro l’ideazione di tale sindrome, che affonda le sue radici nella ideologia del Dr Richard Gardner, attivista della pedofilia. Nei suoi testi, autopubblicati presso la propria casa editrice, Gardner illustra la sua teorizzazione della sessualità umana che enfatizza il contatto sessuale adulto/bambino, in quanto proficuo alla conservazione della specie, come tutte le altre parafilie. Il contatto sessuale precoce, nelle più tenere età della vita, “fa bene al bambino” in quanto lo “atttiverebbe” ad una vita sessuale precoce. Il male che gliene deriva, se gliene deriva è imputabile all’atteggiamento moralistico della nostra società che, sulla base dell’indottrinamento “giudeo-cristiano”, punisce la pedofilia in modo irrazionale. Sulla base di queste farneticazioni Gardner sviluppò la teoria della PAS, come strumento per “distinguere gli abusi sessuali veri da quelli falsi” naturalmente inefficace in primis perchè si basa su un pregiudizio contro le donne che denunciano falsamente i mariti di abuso sessuale e perchè l’abuso è considerato inesistente in quanto benefico e congeniale alla natura umana. La PAS ha sempre mantenuto, anche nei sostenitori successivi della teoria, un evidente pregiudizio di genere e può altresì, con la struttura che è stata creata (atteggiamento critico verso il padre = campagna denigratoria = lavaggio del cervello del bambino = PAS = sospensione della custodia dei figli, ed anche dei soli incontri alla madre per ordine del Giudice) imbavagliare i diritti civili di mamme e bambini perpetrando una forma di violenza psicologia (minaccia) dopo la separazione che non è altro che un sottotipo di violenza domestica. In questa relazione si è evidenziato come tutto della struttura della Pas sia contro i basilari principi dell’etica medica e del buon comportamento professionale, tra cui il trattamento coercitivo, la mancanza di consenso, la negazione del segreto professionale, la distruzione del rapporto madre/bambino con la conseguenza che tutto ciò che costituisce diagnostica e terapia della PAS è di per sè una “malpractise”. La dottoressa raccomandava al mondo giuridico presente in sala, che ogni Giudice che si trova ad affrontare un caso di custodia di bambini nel quale la madre sia stata “accusata di PAS” consideri tale diagnosi una sorta di “campanello d’allarme” per violenza intrafamiliare.
É seguita la tavola rotonda moderata dalla Dott.ssa Mariella Immacolato, Medico-legale, nella quale si sono succeduti il Dott Stefano Calamandrei - Psichiatra ASF, Psicoterapeuta, Psicoanalista SPI, la Dott.ssa Francesca Ceroni - Magistrato destinato all'Ufficio del Massimario presso la Corte di Cassazione, la Dott.ssa Giovanna Lo Sapio - Docente di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, la Dott.ssa Stefania Losi - Pediatra, Gruppo Gaia, AOU Meyer, la dottssa Ersilia Menesini -Professore Ordinario Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, il Dottor Salvatore Palazzo - Presidente Sez. Famiglia Tribunale di Firenze, la Dott.ssa Monica Pierattelli - Pediatra di famiglia, FIMP, la Dottssa Elena Urso, Ricercatrice Dipartimento di Diritto Comparato e Penale. Le conclusioni sono state condotte dal Prof. Maurizio Mori, Presidente Consulta di Bioetica, Professore Ordinario di Filosofia Morale, e dal Dottor Pierluigi Tucci, Pediatra di famiglia, consigliere dell'Ordine dei Medici di Firenze.
Su proposta della Dottssa Pignotti verranno chiesti chiarimenti alla Società Italiana di Neuropsichiatria infantile riguardo al riferimento nella Linee Guida al maltrattamento ed all’abuso all’infanzia, redatte nel 2007, al dottor Gardner, le cui teorizzazioni sulla accettabilità della pedofilia sono del tutto intollerabili in un testo il cui fine è la protezione dell’infanzia da ogni forma di abuso e maltrattamento, come la Convenzione dei diritti del bambino richiede.
Si procederà infine a lavorare presso l’Ordine dei Medici e la Federazione italiana degli Ordini dei medici, per la definizione di un documento nel quale si specifica che, allo stato attuale delle conoscenze, la cosiddetta PAS:
non è una sindrome medica,
non ha alcun riconoscimento dalla comunità scientifica,
a quasi 30 anni dalla sua “creazione” nessuno, neanche il suo ideatore, è stato capace di portare prove scientifiche, dati, statistiche a sostengno di tale tesi.
Quindi, per i principi della medicina basata sulla evidenza, essa non è accettabile. I medici sono invitati ad un comportamento professionale che rispetti la scientificità dell’atto medico base indispensabile della “buona medicina” e pertanto, si sconsiglia l’uso del termine “PAS” nei Tribunali.
Avv. Girolamo Andrea Coffari
Rassegna stampa - Firenze Convegno “La presunta sindrome di alienazione parentale - PAS”
Posted On sabato 11 febbraio 2012 at alle 19:55 by LunadicartaConflitti familiari, Allocca:
“Al primo posto la tutela del minore”
Firenze Ordine dei Medici: “La presunta sindrome di alienazione parentale - PAS”
Posted On giovedì 9 febbraio 2012 at alle 08:16 by LunadicartaSabato 11 febbraio - Ordine dei Medici di Firenze
Il Movimento per l’Infanzia, una rete di 28 associazioni in Italia a tutela dei bambini, con il patrocinio della Regione Toscana e quello dell'Ordine dei JMedici di Firenze ha il piacere di invitare al convegno dal titolo "La presunta sindrome di alienazione parentale - PAS", che si terrà presso la Sala Conferenze dell'Ordine dei Medici di Firenze, in via Giulio Cesare Vanini 15 con inizio alle ore 9:00.
Tutti i media e la televisione parlano della P.A.S.: ma nessuno in Italia sa che cosa sia realmente e quale sia la vera radice di questa teoria.
La cd sindrome di alienazione genitoriale è però di grande attualità nazionale, per il tentativo di introdurne i concetti nel nostro ordinamento giudiziario civile sui temi dell'affidamento condiviso, con la proposta di modifica della legge 54/2006 contenuta nel ddl 957.
Dopo un primigenio utilizzo nei Tribunali americani la P.A.S., o sindrome di alienazione parentale, è stata praticamente rigettata dal sistema giudiziario statunitense e dalle maggiori organizzazioni dei Medici e degli Psichiatri americani, in quanto la tesi gardneriana mira al bavaglio giudiziario del minore, insinuando a suo carico un pregiudizio a carattere sanitario esteso anche nei confronti del genitore protettivo, di solito la madre, tacciato d'essere alienante.
E' lecito quindi domandarsi come mai tali concetti offrano in Italia spunto per i rotocalchi televisivi in orari dedicati alle casalinghe.
In merito alla PAS il Presidente del Movimento per l'Infanzia, Avv. Girolamo Andrea Coffari, ha dichiarato:
"La PAS è uno strumento teso ad ottenere una medicalizzazione, anzi una psichiatrizzazione, preventiva del Bambino in sede giudiziaria, sia penale che civile, in modo tale che egli o ella possa essere ritenuto pregiudizialmente alla stregua di un "malato". Ciò comporta una immediata riduzione del Diritto del Minore all'Ascolto, così come sancito dalla ratifica dell'articolo 12 della Convenzione per il Diritto dei Minori di New York, del novembre 1989 - (legge italiana del 1991).
In concomitanza con la violazione del Diritto del Minore si rileva un altra violazione dei diritti, altrettanto grave: quella nei confronti del genitore protettivo, ovvero la madre, nei confronti della quale la PAS agisce come strumento di privazione della dignità e dell'affidabilità del ruolo, nonché come impedimento all'esercizio del diritto ad ottenere "protezione" in sede di giudizio, per tutti quei casi in cui ricorrano violenze, abusi o maltrattamenti familiari, anche assistiti dal minore.
La PAS è alla resa dei fatti una vera e propria invenzione di tale Richard Gardner; va necessariamente definita invenzione per il semplice motivo che la comunità scientifica non ha mai riconosciuto questa supposta malattia. Il DMS (Diagnostic and Statistical Manual), nelle sue versioni precedenti, come in quelle più aggiornate, così come nella bozza di prossima approvazione, non comprende questa singolare patologia nell'elenco delle malattie psicologiche.
La PAS, nonostante i numerosi e pressanti tentativi compiuti da anni dai seguaci di Gardner per farla rientrare nel Manuale Diagnostico (DSM), è stata sempre e per fortuna rifiutata. Ma c'è di più, molto di più.
La PAS viene utilizzata quale espediente per scagionare i genitori accusati di violenze sessuali nei confronti dei figli; fin dalle sue origini è stata pensata come un improprio strumento diagnostico che si propone, ben prima dell'accertamento processuale, con una sorta di magia casereccia alla Gardner, di individuare le accuse vere da quelle fasulle."
Queste pesanti dichiarazioni sono d’altra parte confermate da numerosi organismi e studiosi all’estero, ove la PAS è considerata una vera e propria junk science (scienza spazzatura). Fra le tante lapidarie condanne ricordiamo quella della NDAA (National District Attorney Association, la più antica e importante associazione dei Procuratori dello Stato negli USA www.ndaa.org) che ha pubblicato la seguente dichiarazione: "La PAS è una teoria non dimostrata in grado di minacciare l’integrità del sistema di giustizia penale e la sicurezza dei bambini vittime di abuso".
Firenze, sabato 11 febbraio 2012
Ordine dei Medici di Firenze
Sala convegni - via Giulio Cesare Vanini, 15
ORE 9.00 – SALUTI DI APERTURA
Salvatore Allocca – Assessore al Welfare della Regione Toscana
Sandra Vannoni – Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana
Maurizio De Martino – Professore Ordinario Pediatria, Direttore Dipartimento Pediatria, AOU Meyer, Firenze
Tommaso Franchini – Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze
Renzo Guerrini – Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile, AOU Meyer, Firenze
Elena Zazzeri – Avvocato, Presidente della Camera Minorile di Firenze
ORE 9.30 – INTERVENTI
Girolamo Andrea Coffari – Avvocato, Presidente Nazionale del Movimento per l’Infanzia “La P.A.S. strumento giuridico utilizzato contro i diritti delle donne e dei bambini”
Andrea Mazzeo – Psichiatra, Dirigente Medico Centro di Salute Mentale Azienda U.S.L. Lecce “La P.A.S. – junk science – come è stata demolita dal mondo accademico e psichiatrico all’estero”
Maria Serenella Pignotti – Pediatra Neonatologa, Medico-legale, AOU Meyer, Firenze “La P.A.S. modello e prototipo di violenza di genere: i dati scientifici e i rischi emergenti, l’inattendibilità e il pregiudizio”
ORE 11.00 – TAVOLA ROTONDA
moderatore Dott.ssa Mariella Immacolato, Medico-legale, Massa
Anna Anglani – Neuropsichiatra, Giudice Onorario Tribunale per i Minorenni di Firenze
Stefano Calamandrei – Psichiatra ASF, Psicoterapeuta, Psicoanalista SPI, Firenze
Francesca Ceroni – Magistrato destinato all’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione
Elena Coccia – Avvocato, Vice-Presidente del Consiglio Comunale di Napoli
Massimo Floquet – Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze
Luigi Grimaldi – Presidente Sez. Famiglia e per i Minorenni Corte di Appello Firenze
Giovanna Lo Sapio – Docente Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione - Università di Firenze
Stefania Losi – Pediatra, Gruppo Gaia, AOU Meyer, Firenze
Ersilia Menesini - Prof. Ord. Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione nell’Università di Firenze
Salvatore Palazzo – Presidente Sez. Famiglia Tribunale di Firenze
Monica Pierattelli – Pediatra di famiglia, FIMP Firenze
Elena Urso – Ricercatrice Dipartimento di Diritto Comparato e Penale nell’Università di Firenze
ORE 13.30 – CONCLUSIONI
Maurizio Mori – Presidente Consulta di Bioetica, Professore Ordinario di Filosofia Morale, Torino
Antonio Panti – Presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze