Tribunale di Napoli, dibattito sulla PAS promosso dal Centro Studi Diritto di Famiglia

Dibattito sulla PAS

Si è svolto al Tribunale di Napoli, il 26 settembre 2011, nell'Aula Arengario, un interessante Dibattito tra giuristi e psicologi su un tema molto controverso, la cosiddetta "sindrome di alienazione genitoriale" o PAS, promosso dal Centro Studi Diritto di Famiglia, Sezione di Grumo Nevano.
I lavori sono iniziati verso le ore 11.30 introdotti dalla Presidentessa del Centro Studi, l'Avv.ssa Carolina Ferro, componente della Commissione pari opportunità del CdO Avvocati di Napoli; ha moderato i lavori l'Avv.ssa Immacolata Troianello, Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Napoli.
Di rilievo le partecipazioni al dibattito, dal Dr Gaetano Annunziata, Presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione al prof. Marino Maglietta, estensore della Legge 54/2006, avv. Matteo Santini, Presidente nazionale del centro studi, Dr Maurizio Barruffo, Magistrato del Tribunale dei minori di Napoli e tante altre personalità di rilievo.
Numerosi gli interventi che hanno parlato delle accese controversie generate dai dibattiti sulla PAS che vedono due fazioni nettamente contrapposte.
L'Avv.ssa Elena Coccia, componente dell'esecutivo nazionale dei Giuristi Democratici si è espressa senza mezzi termini contro questa presunta malattia; subito dopo il suo intervento l'Avv.ssa Coccia ha dovuto allontanarsi per precedenti impegni istituzionali al Comune di Napoli per cui non abbiamo potuto ascoltare la sua replica agli altri relatori.
È intervenuto quindi il Prof. Maglietta, Ingegnere a Docente di Fisica della Materia all'Università di Firenze, estensore sia della Legge n° 54/2006 (Legge sull'affido condiviso) sia dei progetti di Legge in discussione in Commissione Giustizia al Senato, di modifica della Legge 54, DDL 957 e DDL 2454. Ha fatto notare come nel secondo progetto di legge è scomparso il riferimento alla PAS sostituito dal concetto di "comprovata manipolazione del minore".
Ha preso quindi la parola il Dr Andrea Mazzeo, Psichiatra, con un rapido intervento nel quale ha evidenziato come la PAS non sia compresa in nessuna classificazione ufficiale delle malattie e che quindi non ha valenza scientifica (analogamente alla "terapia Di Bella" per i tumori, che negli anni '90 suscitò le medesime polemiche tra favorevoli e contrari); un secondo aspetto evidenziato dal Dr Mazzeo è stato quello sulla non utilizzabilità in Tribunale, come prova, di una presunta malattia che non ha un riconoscimento scientifico ufficiale. Il Dr Mazzeo si è riservato di affrontare altri aspetti nel secondo giro di interventi.
Ha replicato al Dr Mazzeo il Dr Fabio Delicato, criminologo e CTU del Tribunale di Napoli, argomentando che le classificazioni a volte non comprendono malattie che invece esistono realmente, citando come esempio il gambling, ovvero la dipendenza dal gioco d'azzardo.
È stato clamorosamente smentito in questa sua affermazione nel pomeriggio, dal travolgente intervento della Prof.ssa Alessandra Lumachelli, Grafologa e Sociologa dell'Università Politecnica delle Marche, la quale invece ha rimarcato, manuale delle classificazioni alla mano, come il gioco d'azzardo patologico sia invece compreso nelle classificazioni ufficiali delle malattie.
Ed è stato proprio l'intervento pomeridiano della Prof.ssa Lumachelli quello che ha riscosso il maggiore interesse scuotendo una platea ormai stanca e un po' assonnata. La relatrice ha parlato della PAS come costruzione sociale più che patologia di natura medica; una sorta di leggenda metropolitana che ripresa e ripetuta da più persone, promossa da sponsor e supporter, alla fine viene creduta vera pur non essendo basata su nulla di razionale. Il suo intervento ha incontrato il deciso favore dei presenti che le hanno tributato un lungo applauso.
Degli umori della sala il cronista ha raccolto sensazioni di autentica ripulsa verso la PAS alla notizia che Gardner, il suo inventore, esprimeva opinioni favorevoli alla pedofilia e che sono divenute una sorta di manifesto delle organizzazioni internazionali filo-pedofile, a giustificazione delle loro perversioni, e una notevole delusione dei numerosi psicologi presenti che si aspettavano un maggiore approfondimento sulla PAS.

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